Non penso, non mi lamento, non discuto.
Dall'incontro e la collaborazione di due sensibilità, la ballerina ed il fotografo, dall'intreccio e la sintonia di diverse espressioni artistiche, la danza, la poesia e la fotografia, è nato questo breve progetto. Alla prosodia corrisponde il ritmo del corpo che muove e si arresta, l'occhiobbiettivo segue ed introietta, fissa e rilascia. La mancanza dei colori aumenta la suggestione, l'ambientazione, scarna, da afterday, sottrae temporalità e rende sospesa l'azione, le ombre rovesciate, quasi a rendere universale la situazione, sono sintoniche ai versi della poetessa russa Cvetaeva:
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Sulla fune, che sembra intagliata,
io – sono un piccolo danzatore.
Io – ombra dell’ombra di qualcuno.
Io – sonnambulo di due oscure lune.
Marina Ivanovna Cvetaeva
(Mosca, 8 ottobre 1892 – Elabuga, 31 agosto 1941).
model: Eugenia Akhanova